Quando si nasce in una famiglia di musicisti può capitarti – come minimo – di diventare una violinista e di iscriversi al conservatorio, e più precisamente al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.

Ma la sottoscritta è una violinista curiosa e si guarda intorno, anzi, non guarda ma vola!

Volo quindi a Londra e vado“a tirare i coltelli” – nel senso che tiro l’archetto – per un lungo periodo con un tiratore scelto come il M° Peter Manning, già primo violino della London Philharmonic Orchestra e della Royal Philharmonic Orchestra.

Ancora adolescente, ma con le idee già chiare, sento nel mio cuore che la musica e il violino del nonno, che adoro suonare, non diventeranno per me un “lavoro” commerciale. La musica e la dedizione servono per far felici gli ascoltatori, e mi scopro abilissima a trasmettere emozioni.

Mi avete mai vista in concerto con il Téchne Movie Trio? Non solo l’archetto ma tutta la mia persona è la rappresentazione dell’emozione che suscita il brano.

La passione è passione e quindi vado avanti perfezionandomi in musica da camera, con il trio, presso l’Accademia Musicale Chigiana. Come non nominare le persone che hanno contribuito alla mia formazione quali il M° Bogino, il M° De Rosa o il M° Zanettovich o anche l’Accademia Musicale di Firenze con il M° Pier Narciso Masi?

Quanta libertà nell’espressione, nel poter interpretare, nel potersi muovere… quasi ballare!

Ma poi l’orchestra ti chiama e ha le sue regole: è fatta di “ferma, seduta, zitta” e ancora “ho detto lì c’è un pianissimo…non un piano!”.
E, in una dimensione a me un po’ stretta, inizio così a chiedere al mio cuore: “Dove mi trovo?”.

Ed è qui che la risposta arriva dal mio violino!  Lui, che riconosce di aver già suonato in mano a mio nonno, mi dice “sei nell’Orchestra del Teatro dell’Opera”, “sei nell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia”…

Eh già, perché il violino che porto con me è come se fosse magico, mi parla… anzi parla al mio cuore!

È proprio al servizio del cuore, della musica intesa nel termine più puro: PASSIONE!

E all’amore vero e alla passione ci si deve arrendere!
Ma a cosa serve scrivere, scrivere e ancora scrivere, quando in realtà basta ascoltare?

Alla fine non potrete che ammettere che ho ragione!

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